Venti chilometri in bicicletta per riscoprire la storia aquilana attraverso fontane e acquedotti, testimoni silenziosi di una tradizione che merita di essere preservata e valorizzata.
L’Aquila è una città profondamente legata all’acqua, un elemento che ha plasmato la sua storia, la sua architettura e la sua identità più profonda. Attraverso le sue fontane storiche e i suoi antichi acquedotti, l’acqua racconta una storia millenaria che merita di essere riscoperta e valorizzata.
La sezione aquilana di Italia Nostra ci ha messo a disposizione Mauro Congeduti, storico e storico dell’arte, già Direttore del MUNDA (Museo Nazionale d’Abruzzo), che ha saputo illuminare con passione alcuni momenti salienti della storia cittadina durante il nostro tour ciclistico.
Il nostro itinerario è iniziato dalla celebre Fontana delle 99 Cannelle, punto di partenza ideale per ripercorrere una “storia d’acqua” che rappresenta il filo rosso dell’evoluzione aquilana. La città si è infatti sviluppata intorno a diverse sorgenti naturali, sfruttate sapientemente nei secoli per garantire l’approvvigionamento idrico alla popolazione.
Il 1308 segna una data fondamentale: la nascita del primo acquedotto cittadino, un’opera ingegneristica che dalla sorgente di San Giuliano raggiungeva il Torrione, proseguiva verso la Fontana Luminosa e terminava nel serbatoio situato nella zona della Commenda. Questo antico percorso dell’acqua è diventato il nostro itinerario ciclistico, un giro di circa venti chilometri che ci ha immersi nel passato, ricordandoci il dovere che abbiamo verso questo patrimonio: combattere la nostra spesso inconsapevole indifferenza di fronte al tesoro su cui viviamo e in cui siamo quotidianamente immersi.
Tra le fontane visitate spicca quella di Santa Giusta, che presenta interessanti analogie con la Fontana di Fontecchio, come ci aveva fatto notare la Sindaca Sabrina Ciancone durante un precedente tour che aveva toccato il suo comune. Questi paralleli architettonici e storici rendono ogni nostro viaggio una scoperta continua, rivelando connessioni e influenze reciproche tra i diversi centri del territorio.
Un momento particolare del percorso è stata la sosta in via Alfonsina Morini Strada, intitolata all’unica ciclista donna che partecipò a un Giro d’Italia, toccando anche la nostra città nella storica tappa Foggia-L’Aquila del 1924. Un omaggio doveroso ad una pioniera dello sport che aveva calcato le nostre strade quasi un secolo fa.

Durante questa giornata abbiamo pedalato poco con le gambe, ma moltissimo con il cuore, guidati dalla storia e dalla tradizione che permeano ogni angolo della nostra meravigliosa città.